Siamo partiti giovedì sera dall'Italia. Ora è sabato pomeriggio, ma la meta non è ancora raggiunta. Siamo a Sydney a quattro ore di volo dalla Nuova Zelanda. La giornata inizia presto. L'areoporto è vicino al centro della città e questo ci sonsente di arrivare all'Opera House prima delle nove. La giornata è magnifica: non c'è una nuvola e ci sono venti gradi con un piacevole venticello.
Un giro lungo il mare, le foto della skyline della città, il giro per i parchi. Il giardino botanico sulla collina che delimita il centro è assai piacevole.
Passano le ore e l'aria si scalda. Sebbene disorientati dal jet lag iniziamo ad avere fame attorno ad un orario ragionevole, ma attorno a noi i ristornati del porto e del centro sembrano cari e poco invitanti. Su una guida vediamo che poco fuori dalle mete turistiche si trova il mercato del pesce: questa è la nostra meta.
Superiamo il quartiere cinese e prendiamo una strada che
attraversa un sobborgo appollaiato sulla collina che domina il porto
commerciale. Sembra di essere a Londra nella periferia residenziale, i
pub pieni per la partita (di rugby), le mattonelle sulle fermate della
metro, le case basse ed uguali, anche se l'aria del mare ci ricorda dove
siamo e qual è la nostra meta per il pranzo. Il mercato è all'inizio di una stretta baia e consiste di una serie
di capannoni pieni di bancarelle di frutta e pesce. Sashimi e birra ci
fanno compagnia sulla riva del mare.
Ora dobbiamo tornare, l'aereo per Christchurch è nel pomeriggio. Torneremo qui alla fine del viaggio, tra tre settimane.
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